Il mio articolo Della magica poiesi è stato pubblicato nel volume Nel Regno della Quantità, ed. Il Leone Verde, Torino (2024).
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De hoc Salis


Che cosa ci insegna l'elezione al Parlamento europeo dI Ilaria Salis, condannata in Italia per alcuni reati e ultimamente reclusa in attesa di processo a Budapest, dove la si accusa di avere preso parte ai pestaggi di due cittadini ungheresi? Nulla di nuovo, ma ce lo insegna con rara chiarezza. Le persone che hanno scritto il suo nome sulla scheda elettorale (sembra più di 175 mila) non possono essere state persuase dal suo programma: non ne aveva uno, o se lo aveva non poteva esporlo agli elettori, trovandosi in arresto. Né dai suoi trascorsi mandati, non avendo mai ricoperto la carica. Perché allora hanno votato proprio lei? Per tanti immaginabili motivi: per la sua storia, per gli ideali che incarna, per salvarla da un procedimento giudiziario considerato ingiusto o comunque troppo severo, per fare dispetto a un governo ritenuto ostile e agli avversari politici che si auguravano una condanna esemplare.

Tutte ottime ragioni per chi l'ha votata, sennonché c'è un dettaglio: che nessuna di esse ha a che fare con ciò che ci hanno raccontato essere la democrazia. In quest'ultima, ci hanno detto, gli eletti rappresentano la volontà, non l'identità degli elettori. Entrambe le condizioni possono verificarsi, ma la prima è necessaria, la seconda accessoria. Ciò che distingue l'eletto da uno qualsiasi dei suoi elettori dovrebbe essere il fatto di avere non solo la «giusta» visione delle cose, ma specialmente la capacità di tradurla prima in un programma e poi in provvedimenti, o alla peggio in un'azione di contrasto ai provvedimenti contrari. Altrimenti quel voto non differirebbe in nulla dal voto delle competizioni televisive con cui si premia il più simpatico e il più bravo, quello con cui ci si identifica meglio, o viceversa si punisce l'antipatico, ma alla fine si spegne e si va tutti a dormire.

L'operazione Salis dice che si vota per essere, non per agire. Per dire «io sono», «vorrei essere» e più ancora «non sono» – qui i «fascisti», là i «comunisti», i «globalisti» ecc. – sperando che il resto venga da sé. Una speranza, intendiamoci, praticamente obbligata. Se da un lato auguro agli elettori dell'onorevole Salis di realizzare attraverso il suo lavoro parlamentare le proprie idee, dall'altro mi permetto di dubitarne assai, se non altro perché il parlamento in cui operererà è l'unico al mondo in cui non si può neanche fingere di legiferare! Quindi tanto vale mandarci personaggi e bandiere; allestirlo come un teatro o un'esposizione, non come un'assemblea di lavoro. Che può fare? Sventolare da lì il suo simbolo e infiammare il pubblico con qualche intervento in traduzione simultanea e qualche intervista concessa nei corridoi, magari esibendo cartelli e magliette, siccome altri un altro pubblico ammiccando ai memorabilia del Ventennio, altri ancora un altro iconico campionario. Come i beniamini dello spettacolo, ciascuno darà ai propri fan l'ebbrezza di calcare un palco sontuoso e la soddisfazione di far infuriare i propri nemici. E ciascuno dai divani di casa troverà in quel cast di che alimentare il proprio non sum per dimenticare il proprio non possum. Questo post(?)voto degno di una post(?)democrazia non ha dunque nulla di eccezionale, se non il fatto di illustrare meglio di tutti una norma.


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Commenti

nachtigall

Bisogna votare cum grano Salis.
O non votare proprio, che e' meglio.

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↪ Plastico Pleonasmo

Gentile @nachtigall,
votiamo X, e non succede niente (di buono).
Non votiamo, e non succede comunque niente (di buono).
Almeno l'azione (inquadrata come diritto e dovere di partecipazione) può cambiare le cose, seppur solo in teoria.
L'inazione, viceversa, è certo che non possa cambiare le cose.

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gianfranco

sono 1 dei 175.000 che ha votato Ilaria Salis. Ero perfettamente consapevole che la sua candidatura era una strumentalizzazione di AVS, però l'elezione l'avrebbe almeno tirata fuori dalla galera. Ho frequentato parecchie persone che sono passati alla politica istituzionale, tutti tranne 1 sono diventati politicanti, solo quell'uno è tornato a fare l'attivista di sempre. Da mesi siamo costretti a una quotidianità contemporanea alle stragi di palestinesi. La maggior parte del mondo reagisce come l'Eduardo di "Io vulesse truvà pace", infastidita dalla "nutizia impressionante che è nu guaie pe' tutti quanti e nun tiene che ce fà". Faccio poco, quel poco che posso. Per lo più mi avveleno i rari momenti di serenità che amore, figli, squadra del cuore mi offrono. Ho votata Ilaria Salis sperando che non si limiti a interventi simbolici o di bandiera, ma che cerchi tra i 41 che hanno aderito a Left, 3 o 4 disposti a rischiare di andare o tornare in galera facendo qualcosa di così eclatante da non aver bisogno della traduzione simultanea. Il massimo a cui riesco a pensare è sputare in faccia a Ursula Von der Layen, con miglior mira dell'irakeno che tirò le scarpe a Bush. Per ora con Ilaria Cucchi pubblica post con nobili denunce delle inumane condizioni carcerarie. La speranza ogni giorno e ogni strage che passa diventa sempre più un'illusione. L'ennesima.

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↪ Il Pedante

Gentile Lettore, La ringrazio di questo commento. Mi sembra (ma la prego di correggermi se ho male inteso) che la Sua testimonianza e il Suo gesto elettorale scaturiscano dallo stesso senso di impotenza che mi ha motivato a scrivere l'articolo.

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↪ Gianfranco

Circa 30 anni un'amica carissima ebbe un grave incidente. Conoscenti comuni mi convinsero a partecipare a una catena di Daimoku. Era in coma profondo da 1 mese, non rispondeva nemmeno agli stimoli dolorosi. Ho votato Ilaria Salis con lo stesso stato d'animo "proviamo anche questo". PS: la mia amica uscì dal coma.

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↪ Plastico Pleonasmo

Gentile @gianfranco, «3 o 4 disposti a rischiare di andare o tornare in galera facendo qualcosa di così eclatante da non aver bisogno della traduzione simultanea» Non ho chiaro cosa possa essere e andando di fantasia mi viene un po' d'ansia. In ogni caso, la Salis, o chi appoggia le sue cause, non sembra disposta ad andare in carcere in altri paesi e quindi a reggere il peso delle conseguenze delle sue azioni. Non credo alla favola che passeggiando per strada di una città straniera sotto un governo "cattivo" un "turista" qualunque possa essere arrestato così, perché quelli sono cattivi e si inventano scuse. A mio avviso la Salis in quel paesa ci stava come agente d'influenza o agente operativo di quel tipo sguinzagliato nel mondo per aiutare l'opera di destabilizzazione di paesi non perfettamente allineati: un serbatoio di utili furbetti pronto ad esplodere per servire gli scopi di potenze straniere. Perciò penso che l'arresto in quella terra fosse più che sensato. Poi ci è tornata indietro e l'abbiamo messa pure in una posizione di prestigio, relativamente al sicuro da malefatte compiute reggendo nobili bandiere; impotente legalmente (per via di cosa è il parlamento europeo), ma non per servire gli stessi scopi che serviva prima: dunque una scheggia pericolosa da cui non mi aspetto niente di buono né per l'Italia né per l'Europa.

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Fjkbfixrjf

Purtroppo, da quando si è capito quali schemi e direttrici segue il pensiero umano, e in che modi è perciò influenzabile, ogni "lotta" è vana.
Vincerà sempre chi è riuscito a vendersi come *fautore del bene*. E chi possiede tutti i media avrà sempre un vantaggio in questo senso incolmabile.
Tutti noi siamo in effetti sudditi de "L'impero del bene". (quello stesso - anche se lui per ovvie ragioni non si definirà mai "impero" - che già all'epoca si opponeva a quello da lui stesso definito "del male")
Non importa purtroppo portare valanghe di prove valide e concrete, perché i processi decisionali avvengono al livello dei sentimenti e degli impulsi.
Il discorso che arriva da lì sarà accettato a priori.
E guai a chi vi si oppone! Una volta che sia riuscito a farsi accettare come condottiero, chi detiene le redini può far fare ai suoi sudditi letteralmente ciò che vuole. E lo abbiamo visto, lo sappiamo tutti come funziona. Lo abbiamo anche provato sulla nostra pelle.
"La Salis è "di sinistra" e perciò buona e perciò ben venga sfruttare questo escamotage - geniale, oltretutto! - per sottrarla alle grinfie dei cattivi ("di destra"). Una conferma in più che U€ e parlamento U€ sono al servizio del bene e della democrazia. Sì, questo è stato un voto finto, ma tanto la Salis è buona e, anche se non è pratica di quell'ambiente, darà sicuramente il suo contributo in qualche modo, insomma chi l'ha liberata troverà per forza il modo di sfruttare le sue qualità, la sua storia, la sua persona per aggiungere qualche tassello nella lotta contro il male."
Come si "libera", come si "sveglia" chi è stato portato a "pensare" così? Non c'è modo purtroppo, non vi si può riuscire. Non senza un apparato mediatico-governativo ugualmente ciclopico ma di segno opposto rispetto a quello attuale, dipinto a stelle e strisce.

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Dante

La cosa che più mi dispiace è che i giovani siano totalmente inabissati in questa falsa concezione della democrazia delineata nel post. Anzi, no, che dico. Quello che più mi dispiace è che non trovano adulti in grado di dare loro continuamente ragionamenti come quelli delineati nel post.
Forse parlo così perché lavoro nel mondo della scuola.

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Mario M

Purtroppo ora neanche più il programma è un minimo utile per una scelta politica, come ci dimostrano i vari partiti che prima di entrare nel parlamento e nel governo facevano roboanti promesse: fuori dall'euro, libertà terapeutica ecc.
ProItalia, il partito fondato da Matteo Brandi, ora giustamente rivendica una politica che si impegni sul territorio, cercando prima di entrare nelle amministrazioni comunali. Sperem.

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Iltubo

Da parecchio tempo si votano le figurine e i programmi sono spariti, non interessano più e tanto sono scritti per essere traditi. Solo il PD è coerente: promette il massacro della classe media e lo esegue.

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formica

penso spesso alle cose che non vanno e vorrei cambiarle.
pesno spesso con rabbia,
immagino
poi inclino il capo e capisco che è inutile..................................
sono io che devo cambiare, rinascere, svegliare quella debole forza che in me, o che è, presente.

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Tertulliano

Ma ci rendiamo conto che è un continuo blaterare vuoto e senza senso dove ci sono un Parlamento che non legifera, ministri condannati che pervicaciamente non mollano e vengono aiutati da provvedimenti immorali last minute, un governo cha va avanti con pseudo-riforme "storiche" buttando l'Italia nel caos per un perverso e criminale preaccordo tra Fratelli d'Italia, Forza Italia e Lega?
Ma i diritti dei cittadini devono essere giocati come ad una partita a dadi?
Ma smettiamola di fare filosofia con la Salis. Pensate a Vannacci.....

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↪ Elu

Gentile @Tertulliano,
Il suo sfogo mi rallegra, dal principio al "Pensate a Vannacci....." con cinque puntini di sospensione.
Prendo spunto per sfidare lo sconforto del padrone di casa. Sì, pensiamo a Vannacci.
In USA, molti antisistema che denunciano il morbo liberale hanno capito che c'è solo una via per togliersi di dosso il loro sistema federale assurdo, ed è una secessione attuata tramite un qualche tipo di cesarismo.
Tanto più invidiano noi europei, che ancora abbiamo un piccolo simulacro di stato nazionale.
Certo, proprio per questo dovremmo fottercene delle c.d. elezioni europee: ma chissà che, come un tempo le elezioni nella Roma repubblicana, queste farse non servano almeno a dare legittimazione a un uomo forte, capace negli anni di farsi strada in un sistema politico che sempre più "TIRA AI DADI I DIRIDDI DEL BOBOLO"...!
Pertanto, saluto il golpe Vannacci.

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↪ ADLER

Gentile @Tertulliano,
lei mostra di non aver letto il post o, fattispecie maggiormente preoccupante, di non averne compreso la portata; Vannacci è tutt'altra cosa, paragonare la sua elezione a quella della Salis vuol dire buttarla in caciara. Il resto è un fritto misto di qualunquismo grillino ed antipolitica - Parlamento che non legifera (?) et cetera - che risulta non attinente all'argomento.
Ciò detto, e data per scontata la soddisfazione che un essere umano sia sottratto a pene esorbitanti le dimostrande colpe, sia lei che suo padre sono persone che per atti e dichiarazione presenti e passate non destano simpatia alcuna.

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roxgiuse

D'altronde così è: in un simulacro di assemblea parlamentare si utilizza lo strumento per comporla (il voto) allo stesso identico ed improprio modo, del tutto avulso dal concetto di rappresentanza democratica. E se anche colmassimo il deficit formale di rappresentanza democratica, attribuendogli una funzione legislativa piena, ci sarebbe sempre il deficit funzionale di un'assemblea nemmeno in grado di "parlamentare", ed in rappresentanza di società plurime che per il loro essere tali non possono darsi una struttura democratica comune. Perché è inutile lasciarsi prendere in giro: non è il voto a configurare una società come democratica, ma è la sua struttura, l'organizzazione del consenso nelle formazioni sociali intermedie, la sua elaborazione. E la struttura democratica se la può dare solo uno stato nazionale. Va da sé che una società organizzata democraticamente non può che indirizzarsi verso il modello delineato dalla costituzione: lavoro, politiche economiche espansive, controllo statale sulla circolazione del credito, sulla produzione, sull'emissione monetaria; in sostanza come eravamo fino agli anni 80. E questo è il motivo per il quale c'è questa ricerca ossessiva di organismi sovranazionali e l'odio ingiustificato per quelli nazionali: perché se vuoi che le pecore votino per il lupo occorre che le democrazie vengano destrutturate lasciandone in vita. solo i simulacri elettivi.

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Giorgio

Ineccepibile.
Così come il caso della demenza di Biden rappresenta l'ostentazione, da parte degli apparati para-governativi americani, del fatto che il Presidente, come qualsiasi altra carica elettiva, è sostanzialmente irrilevante.
Buone cose.

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