È pronto l'olio EVO di Dino! Per ordini, contattare @MisterCariola su Twitter.
| 22 commenti

Eunoè: un manifesto per la scienza


Poco prima dell'estate inauguravo con alcuni amici Eunoè, un'associazione di promozione sociale per lo studio e la divulgazione del ruolo della scienza nelle società complesse. L'iniziativa è nata dall'idea di raccogliere e coordinare gli sforzi di tutti coloro che nella strumentalizzazione governativa della scienza hanno intuito non già un pericolo, ma il pericolo più grave che incombe sulla rappresentazione politica contemporanea.

Oggi non servono grandi sforzi ermeneutici per constatare che le politiche più controverse fondano tutte, in un modo o nell'altro, le proprie ragioni nella presunzione di «evidenze» scientifiche alla cui autorevolezza non ci si può opporre senza apparire retrogradi, nostalgici o superstiziosi. Dalle emergenze del «clima» alle «dure leggi» dell'economia, dal trasferimento in massa di esseri umani da un continente all'altro alla foga di digitalizzare, automatizzare e connettere ogni cosa, dalle nuove teorie pansessuali all'imposizione di protocolli pedagogici e sanitari, ciò che «dice la scienza» è diventato il nuovo «Deus vult», l'ultimo talismano per superare magicamente, in senso ferencziano, le fatiche e i compromessi di una democrazia sempre più mal tollerata dai suoi protagonisti.

Nel ripetersi che «la scienza non è democratica» si è normalizzata la reciproca invasione di campo tra i domini complementari di scientia e kράτος, mettendoli in concorrenza con la sottintesa pretesa di derogare ai processi democratici ogni qual volta siano chiamati a deliberare su temi di presunta competenza degli scienziati. Si è così aperta la strada a uno stato di eccezione in cui naufraga non solo la possibilità di un pensiero politico plurale, ma anche scientifico. Con il «Patto trasversale per la scienza» lanciato da un noto virologo marchigiano, si è successivamente chiarito che non si può pretendere di governare nel nome della scienza senza governare la scienza. Il documento introduceva infatti una distinzione tutta politica tra scienziati e «pseudoscienziati» per arrivare all'auspicio che il potere in carica «fermasse» i secondi, entrando così a gamba tesa nel processo di libero confronto tra esponenti della comunità scientifica e, quindi, soffocarlo.

***

L'associazione Eunoè si propone di reagire a questo pericoloso stato di cose. Il paradigma epistemologico a cui aderisce è quello della scienza post-normale di Funtowicz e Ravetz, che in presenza di decisioni caratterizzate da forte incertezza e ampio impatto sociale raccomanda di estendere la base delle conoscenze e dei giudizi non solo alla comunità scientifica strettamente competente, ma all'intera base dei soggetti coinvolti («extended peer community»).

La prima iniziativa lanciata dall'associazione è un Manifesto per la scienza in cui sono riassunti i suoi principi ispiratori. Il Manifesto è consultabile all'indirizzo manifesto.eunoe.org ed è aperto alla firma di politici, accademici e ricercatori (di ogni disciplina), medici e giornalisti. Chi, tra gli appartenenti a queste categorie, desiderasse firmare o ricevere maggiori informazioni può scrivere all'indirizzo manifesto@eunoe.org.

Il Manifesto sarà presentato al pubblico sabato 28 settembre a Bologna presso la sala Casa dell'Angelo, in via San Mamolo, 24, alle ore 18. L'ingresso è libero e senza prenotazione. Seguiranno altre presentazioni, in corso di organizzazione.




Lascia un commento

Commenti

Lorenzo

Ormai la politica si è disabituata a prendere decisioni e quindi anche la responsabilità delle decisioni. Euro e Ue hanno giocato ovviamente una parte fondamentale. Però queste istituzioni sovranazionali hanno dato risposte molto inadeguate alla crisi, quindi oggi hanno perso credibilità e il popolo si è messo fastidiosamente a chiedere di nuovo le risposte ai suoi rappresentanti politici più diretti, cioè la politica nazionale, che però ha perso spessore nei decenni, a forza di inserire piloti automatici, e non si è ancora capito se è in gradi di darle queste risposte (io temo di no). La scienza forse è uno degli ultimi piloti automatici a cui aggrapparsi. Tra un po' ci diranno che l'economia di un continente è riproducibile in un laboratorio di Losanna così come in uno di Singapore, e nello stesso momento. :))
Sig Pedante, ci sarà anche Lei a Bologna il 28 settembre? Ringrazio e saluto.

Rispondi

Mario M

Esiste la comunità scientifica così come esiste la comunità dei pittori, musicisti ecc. Un conto è una comunità un altro è l'ordine, come quello degli ingegneri, degli avvocati, dei medici ecc, con regole e statuti. Però fa comodo equivocare sulla comunità scientifica: e così abbiamo personaggi farseschi, dal linguaggio sgangherato, come Roberto Burioni e Salvo Di Grazia, che possono parlare e straparlare sui media nazionali, a nome della comunità, perché funzionali a un certo potere e regime corrotto e malfattore; mentre altri medici e ricercatori (Roberto Gava, Dario Miedico, Gabriella Lesmo, Andrew Wakefield) non possono parlare e addirittura vengono prontamente radiati. Si blatera di scienza che ha detto, stabilito, certificato... cioè si ipostatizza un metodo senza tenere conto dell'operato delle singole persone soggette a pressioni esterne e convinzioni personali.
Quindi se sulle vaccinazioni decide la scienza, chi decide sulla scienza? la stessa scienza che solo poco tempo fa applicava l'elettroschock, l'ablazione, il DDT, e tante altre porcherie.
Occorre moralizzare l'ambiente scientifico, liberarlo dalle influenze delle industrie e delle carriere accademiche. Tenete presente che oggi, a dispetto della pubblicistica, c'è un regresso nelle scienze di elezione: quella medica e quella fisica. Infatti da parecchi decenni non si registrano avanzamenti nella cura "ufficiale" delle malattie degenerative quali cancro, sclerosi, Alzheimer, Parkinson; ci sono migliaia di tecnici e ricercatori che lavorano all'acceleratore del CERN, che ingannano prima di tutto se stessi. Infatti non si parla più di fusione nucleare controllata, che decenni fa doveva essere la nuova frontiera per l'energia; ma anche progetti più abbordabili, come l'eolico di alta quota con il KiteGen, che era stato presentato alla comunità europea nel 2003, non hanno avuto sviluppi significativi. E intanto ci vogliono friggere il cervello con il 5G.
La scienza è un metodo aperto a tutti; non è un tempio riservato a chierici e officianti.

Rispondi

Luca

Gentile Pedante,
a mio avviso è stata pretermessa dai potenziali sottoscrittori una categoria invece non secondaria, con il cui appoggio molti esponenti della corrente principale raggiungono, anche forzando le norme (convincendo l'interprete), vari obiettivi: gli avvocati.
Cordialmente.
Luca

Rispondi

Andrea

Grazie!

Rispondi

Gondor

Bell'iniziativa. Come mai ha escluso i docenti delle scuole? I manuali scolastici di scienze naturali sono intrisi di scientismo; tanti colleghi che insegnano mate e fisica come me sono riduzionisti fino al midollo. Credo che il dibattito debba essere portato anche nel sistema dell'istruzione preuniversitaria.
Con immutata stima

Rispondi

Ra

Grazie !

Rispondi

Verità

Ottima iniziativa!
Vediamo chi è coraggioso

Rispondi

Luca

Le premesse fanno abbastanza paura, ma andando in senso retrogrado alla storia fortunatamente non incideranno sulla stessa più di tanto.
E questo é solo il pregiudizio!
Con abusivismo intellettuale, leggerò il manifesto con pregiudizio e scetticismo e nel frattempo vi ringrazio.

Rispondi

Giovanni Mazzitelli

Tutte le iniziative pro scienza sono lodevoli, ma molte statische (vedi ad esempio observa in itlaia sui no vax) hanno dimostrato che la "conoscenza“ da parte della società dei problemi scientifici non risolve il rapporto scienza società. Al contrario i maggiori antagonisti sono non scienziati con un buon livello culturale. Ciò deriva dalla presunzione di conoscenza dell'uomo che cresce con la conoscenza stessa (vedi ad esempio "l'illusiome della conoscenza" di Soloman)....

Rispondi

Giubizza

Ne parlo anch'io nel mio blig: link

Rispondi

chinacat

Mr. pdeante, l'iniziativa è più che lodevole però mi sorge spontanea una domanda: agli "storici" è permesso entrare o ci lasciate fuori? :)
Chinacat

Rispondi

↪ Il Pedante

Gentile amico, l'iniziativa è rivolta a tutti, ma abbiamo ritenuto di limitare le firme ai più diretti e significativi interessati (inclusi gli storici con ruoli accademici).

Rispondi

↪ Jakov Petrovic Goljadkin

Gentile @Il Pedante,
a questo proposito: immagino che i ricercatori attivi in centri di ricerca (pubblici o privati), con pubblicazioni all'attivo e tuttavia senza affiliazione accademica, possano essere inclusi nella lista dei firmatari. O si è scelto espressamente di escluderli, come un'interpretazione letterale del testo lascerebbe intendere?
Grazie,
JPG

Rispondi

↪ Il Pedante

Confermo la prima interpretazione: accademia o altri centri di ricerca. Correggo nel testo.

Rispondi

↪ chinacat

Gentile @Il Pedante, appoggio in pieno la scelta. Quel che mi interessava capire era se la "Storia" facesse parte o meno della scienza. Se pensate che lo sia, come pare, posso solo dire: era ora. Dato che vivo in questa strampalata nazione dove la parola "scienza" è diventata un "sarchiapone" che può significare tutto o niente, è una buona idea quella di ripartire dalla base.
Chinacat

Rispondi

ALEXMC

Partigiani 3.0

Rispondi

Minerva McGranitt

Grazie! Ottima iniziativa

Rispondi

Nancy Drew

Grazie

Rispondi

Tuttocittà

Manca San prima di Mamolo.

Rispondi

ilpapabuono

In un mondo in cui la scienza futura fa da scusa per disinteressarsi dello scempio presente, controllare la scienza vuol dire calmierare le anime.
Beppe Grillo : "c’è da riprogettare il mondo. C’è da rivedere i paradigmi della crescita, capire cosa deve crescere e cosa no. C’è da rivedere i sistemi industriali, le materie prime, la mobilità…".
Quindi, inutile perdere tempo votando.

Rispondi

Nina

Non connette il link indicato al server.
Riproverò tra un po, ma intanto volevo segnalare...

Rispondi

DaniB

Il mio commento è GRAZIE.

Rispondi